Ti sei mai chiesta cosa deve avere o non avere un angolo cottura perché possa ottenere l’appellativo di cucina shabby chic? In caso di riposta negativa, niente paura, te lo spieghiamo noi attraverso questo articolo.
Perché, per quanto questo stile di arredo sia basato sulla creatività, sul fai-da-te e sul recupero creativo ci sono dei dictat da seguire e da rispettare (altrimenti si corre il rischio di uscire fuori tema).
Ed allora iniziamo il nostro viaggio, partendo da una considerazione importante: shabby letteralmente significa trasandato chic, ragion per cui la cucina deve avere un’idea di vissuto, di trasandato e di invecchiato.
Ma come si può ottenere l’effetto shabby? Scegliendo innanzitutto mobili dal fascino antico, pieni zeppi di crepe, di imperfezioni e di vernice scrostata.
E per trovare gli arredi giusti basta spulciare tra le bancarelle dei mercati dell’usato e del baratto, dal tuo rigattiere di fiducia o anche nei mercatini rionali: più il mobile è vecchio, più è crepato, più è ricco di intarsi e ghirigori meglio è.
Nulla vieta però che tu possa riportare a nuova vita anche arredi e pensili che appartengono alla tua famiglia da generazioni come può essere una vecchia panca, un tavolo di legno massello con piedi fregiati, una madia o anche una dispensa divisa in ripiani.
Arrivati a questo punto è giusto elencare gli arredi che non possono e non devono mancare in una cucina shabby chic:
- Credenza (irrilevante se abbia la forma di una vetrina o di un mobile da riordino)
- piattaia (poco importa se abbia ripiani o grate)
- tavolino da caffè con piedi lavorati
- mensole ad arco (meglio se a tinta unita)
- tavolo, rettangolare, quadrato, circolare fai tu, con sedie o sgabelli in legno rivestiti da cuscini a tinta unita o a fantasia (Nel caso non amassi i cuscini puoi optare anche per i coprisedia)
- pensili con cassettini ed ante traforate
- scolapiatti in legno in bella vista
Nel caso però volessi recuperare la tua vecchia cucina e darle quel tocco shabby che proprio non ha, puoi farlo, basta sapere cosa ti occorre e come procedere.
Come ottenere il bianco decapato con effetto shabby chic
- Innanzitutto c’è da dire che i mobili vanno puliti con un panno bagnato (non usare mai il detersivo, è corrosivo, tutt’al più usa il bicarbonato).
- Poi con una paglietta metallica o con la carta vetrata a grana grossa comincia a scartavetrare tutti i pensili: il legno deve ritornare allo stato grezzo.
- (Prima di iniziare la fase della scartavetratura proteggi i pomelli, le maniglie e similia con la carta da imballaggio: eviterai di danneggiarli, sopratutto se sono di ferro battuto, di rame o di pietra lavorata).
- Dopodiché inizia la fase della verniciatura: puoi utilizzare o lo smalto satinato all’acqua oppure la chalk paint (una delle migliori in circolazione è quella di Annie Sloan) e prima che la vernice si asciughi del tutto, con uno straccio asciutto, togli la pittura in eccesso.
- Nel caso tu volessi dare ai pensili un effetto ancora più shabboso con la carta vetrata fine scartavetra il legno: devono uscire fuori le meravigliose venature.
- Elimina tutte le tracce di polvere, di sporco o di unto con un panno asciutto e pulito ed infine passa la cera per mobili incolore. (Nel caso non la trovassi è perfetta anche una vernice all’acqua opaca).
Una volta spiegata la tecnica base per una cucina shabby chic possiamo adesso dedicarci alle nuance e a quali colori scegliere.
Innanzitutto il total white, il tortora, nelle due sue varianti (tortora grigio e tortora talpa) e poi i classici colori pastello, con in pole position l’azzurro polvere, e poi il rosa, il verde salvia, il grigio chiaro, il giallo canarino ed il color lavanda (anche se questa è una tonalità più adatta allo stile provenzale).
Il rosso potrebbe anche andar bene, ma è più adatto allo stile rustico o country chic, a meno che non opti per accessori, decorazioni e suppellettili che richiamano questa tonalità. (Regalano all’ambiente colore e intimità)
Ed in merito ai materiali, quali sarebbe più opportuno scegliere per rivestire la tua cucina shabby chic? Devono essere innanzitutto tutti naturali: quindi oltre il legno nelle sue infinite sfumature, anche il cotto, il marmo, la pietra (grezza o naturale), la ceramica o la maiolica, sopratutto se dipinta a mano, come le piastrelle di Vietri. (Ricorda il formato deve essere 20×20 cm se decidi di rivestire le pareti, per il pavimento il formato può essere anche più grande).
Questo discorso, ovviamente, vale anche per la scelta dei tendaggi e dei tessuti. Sarebbe opportuno che tu scegliessi sempre stoffe naturali non solo per le tende, ma anche per la biancheria: quindi lino, canapa, tela grezza, iuta e cotone naturale.
Per le tende la scelta è davvero vasta, ma attenta alla stoffa che scegli
Ma, per le tende, non è necessario comprare ex novo i tessuti, puoi anche riciclare la stoffa che hai in casa (sempre se rispetta quanto detto sopra e se sei brava con il cucito).
In merito poi ai modelli puoi scegliere tra le tende corte a scorrimento, le tende a rullo, le tende scorrevoli, le tende a pannello, le tende a pacchetto o le classiche tendine, se non hai il balcone, ma le finestre.
E possono essere sia a tinta unita (i colori sono quelli tipici dello shabby chic) che a fantasia (l’importante è che sia una fantasia piccola, delicata e molto romantica: fiorellini, scritte, cuori, uccellini… l’assortimento è molto vasto).
E nel caso non fossi brava con il cucito e non volessi affidarti al tappezziere, a tua disposizione ci sono le aziende operanti nella grande distribuzione, come ad esempio Leroy Merlin (offre grande scelta e qualità ad un prezzo assolutamente vantaggioso ed è tutto rigorosamente in stile shabby chic!).
Altro dettaglio che non va trascurato in una cucina shabby chic sono gli elettrodomestici, sopratutto se per il tuo angolo cottura ti sei ispirata al passato.
Scopri quali elettrodomestici devi scegliere in una cucina shabby chic
Quindi non solo fuochi e frigoriferi ad incastro, ma anche quelli a libera installazione, con la canna fumaria in bella vista (ininfluente il fatto che sia funzionante o puramente estetica).
Ecco quali sono gli elettrodomestici più adatti:
- Cucine freestanding con piano cottura a quattro fuochi e più (a tua discrezione l’uso di ruote oppure di piedini)
- il frigo della Smeg bianco o sui toni pastello (quando si parla di cucine shabby chic è il modello più richiesto)
- colonna forno, con maniglie in ferro battuto o in rame, e se avessi poco spazio sono adattissimi anche i forni sottopiano
Anche il lavello deve essere scelto con cognizione di causa: puoi prendere in considerazione, se nel tuo angolo cottura c’è anche la lavastoviglie, anche il lavello ad una sola vasca.
Per il materiale non hai che l’imbarazzo della scelta: oltre l’acciaio inox che è un sempre verde, sono ritornati prepotentemente di moda anche i lavelli in pietra, in ceramica e poi ci sono quelli in quarzo: sono anch’essi antimacchia e antigraffio, ma costano leggermente di più.
Senza dimenticare la rubinetteria: lo stile shabby è solo apparentemente trasandato, in realtà tutto è studiato ad arte.
Per il modello sarebbe preferibile che tu scegliessi uno dal design classico retrò, con finiture antichizzate, ma moderno nella funzionalità (Sono molte le aziende italiane che le producono, come Frisone Rubine, sita a Borgomero in provincia di Novara).
E la cappa, come deve essere in una cucina shabby chic? Quattro sono le opzioni da prendere in considerazione: in muratura, a camino, sospesa ed in vetro temperato (quella tradizionale in acciaio è da scegliere solo se richiama i fuochi).
La scelta del modello, ovviamente, è legata non solo allo spazio a disposizione, ma anche al tipo di angolo cottura: se hai optato per una cucina ad isola o a penisola, allora la cappa sospesa è l’ideale, sopratutto se è fissata al soffitto con catene.
Se invece hai scelto una cucina lineare, componibile, in muratura o angolare, allora sono adattissime gli altri modelli.
Dopo aver parlato di quelli che sono gli arredi ed i complementi assolutamente indispensabili, è tempo di occuparci degli accessori: in una cucina shabby chic fanno davvero la differenza.
Ecco gli accessori shabby che non possono mai mancare in una cucina
Per comodità e completezza di informazioni li elenchiamo, ricordando sempre che per la scelta degli accessori il riciclo ed il recupero creativo regnano sovrani.
Difatti nel mondo shabby chic tutto si recupera e nulla si distrugge:
- Piatti decorati con motivi floreali (a rilievo o tono su tono)
- servizio da tè in stile inglese sui toni del blu o del rosso
- barattoli e contenitori di latta, zinco rame o vetro
- vasi di ogni forma e fattura con fioriere realizzate con materiali di recupero (cassette della frutta, vassoi di legno, brocche)
- pentolame di alluminio appeso alle griglie o ai bastoni tubolari in ferro (sia lucidi che matti)
- lavagna con gessetti
- orologi da parete (meglio se tondi e con le lancette), quadretti, lanterne, gabbie, cesti di vimini, cuori (in stoffa o in rattan), alzatine e fruttiere di ceramica…
Ma non è finita qua perché, essendo lo shabby uno stile volto alla creatività e al fai-da-te, molti degli accessori che non usi più, anche in cucina, possono essere trasformati in altro.
Ad esempio con gli imbuti di latta puoi creare dei suggestivi porta candele, con le grattugie di ferro puoi realizzare romantiche lanterne e ancora con vecchie posate d’argento dei singolari appendini.
Altro discorso da affrontare è quello legato alla scelta del lampadario, perché in una cucina shabby chic è un dettaglio che non può essere trascurato: però il dilemma è quale modello scegliere?
Oltre alla possibilità di poterlo realizzare con le tue mani, utilizzando anche questa volta materiali di recupero, come il pentolame di latta, molti sono i modelli fra cui scegliere.
Iniziamo con il modello chandelier, decorato con ciondoli, goccioline e perline in vetro acrilico o di Murano: è perfetto in una cucina shabby chic, sopratutto se è romantica e si ispira al passato.
Così come il lampadario a sospensione, con tazze o paralumi, a tre o cinque bracci, in legno di pino, in metallo brunito, a forma di gabbietta, oppure in stile francese vintage.
Nel caso in cui l’angolo cottura fosse non troppo grande, potresti scegliere anche un lampadario a soffitto (vetro, ferro battuto, legno e ceramica sono i materiali giusti da utilizzare).
Tutto questo sai dove porta? Ad un’unica grande considerazione: essendo lo shabby lo stile del momento, molte aziende italiane si sono specializzate nella progettazione e realizzazione di questi angoli cottura, come l’azienda Zappalorto, Scavolini o Febal.
E difatti molti sono i riferimenti a questo stile di arredo: dal lavello in ceramica alle ante traforate, dalle dispense angolari alle nicchie, dai ripiani intarsiati alle finiture a poro aperto (queste ultime sono utilizzate per far risaltare ancor meglio le venature del legno).
Quando però si parla di cucine shabby chic non si può non citare anche lo stile provenzale e quello country chic perché sono stili di arredo che si basano sulla stessa filosofia (fai-da-te, riciclo e recupero creativo) seppur diversi per decori, per accostamenti cromatici e per suppellettili.
La bellezza e l’eleganza dello stile provenzale nel tuo angolo cottura
Nella cucina provenzale puoi scegliere arredi e complementi non solo bianchi e color legno, ma anche canna da zucchero, glicine, avorio e verde.
I pensili dovranno essere più lavorati, con intarsi, decori e fregi in evidenza: ma potranno eddere o tono su tono oppure in differenti cromie.
Potresti aggiungere, sempre se l’ambiente lo permette, anche una poltrona di legno con schienale e seduta rivestita di stoffa (ma ricorda la stoffa deve richiamare la tappezzeria dei cuscini, del runner e dei ferma tenda).
I colori? O a tinta unita oppure a fantasia (sopratutto fiori sui toni del bianco e blu, del lilla e dell’avorio sabbiato).
Punti in comune tra le cucine shabby e quelle country chic
Ebbene si, anche se non sembra ci sono molti punti in comune tra lo stile shabby e lo stile country (non sappiamo se lo sai ma lo shabby è l’evoluzione dello stile country).
- Innanzitutto l’uso di cesti di vimini, di bancali e di pallet anche per realizzare pareti verticali e piccoli ripiani dove appoggiare le spezie più diverse
- l’uso dei contenitori di latta o di alluminio dove riporre i fiori sopratutto quelli di campo
- l’utilizzo del legno in tutte le sue mille sfaccettature (banconi, sgabelli, ripiani, panche, dispense… poco importa se grezzi o trattati)
- l’uso di tessuti e di stoffe naturali seppur in nuance diverse: questo stile predilige colori più forti come il rosso, il bordeaux e l’avorio, sia a tinta unita che a fantasia (quadretti, righe, pois, cuori e fiori sono quelle più amate)
- Per le tende immancabile è la mantovana e i volant
Hai visto quanti arredi, complementi, accessori ci vogliono per rendere la tua cucina shabby chic? Ma non è difficile perché tutto è riciclo e recupero creativo!